PNSD: un abito da modellare a misura di scuola

A cura di Laura Neri, Animatore Digitale dell’IC Monte Rosello Alto di Sassari.

Quando una scuola opera in un contesto territoriale cosiddetto ‘difficile’, ogni proposta nuova sembra sempre una sfida insormontabile, un’impresa alla Mission Impossible, dove gli attori principali, se non soccombono, ne escono comunque con un bel po’ di traumi e lesioni!

Se da proposta nuova si passa poi a proposta innovativa le cose si complicano ulteriormente, i paradigmi diventano più oscuri e lì si entra inesorabilmente in territori tra la magia e l’eroismo, in cui, per venirne fuori, sarebbe auspicabile, per non dire necessaria, un’alleanza di potenza pari a quella immaginabile, per esempio, tra Harry Potter e gli Avengers (per rimanere in tema di citazioni cinematografiche).

La persuasione di alcuni colleghi e, più in generale, del personale della scuola, all’utilizzo delle tecnologie nella prassi quotidiana – ormai giustamente disillusi dall’ennesima riforma, dal milionesimo tentativo di rivoluzione del sistema, con la velata (a volte neanche troppo) insinuazione che la ‘versione precedente’ del modello organizzativo e formativo servisse a poco o niente – non richiede infatti solo sforzi fisici e mentali allo stremo della resistenza, ma spesso il reperimento di potenti formule e pozioni magiche!

Mi spiego meglio, con un caso banale ma, a mio avviso, sufficientemente emblematico: convinco il collega di Scienze, esausto del disinteresse a lezione dei ragazzi di una terza media, che le molecole potrebbero diventare più allettanti se presentate attraverso un video sulla LIM e una lezione costruita, per esempio, come attività di gruppo, incentrata su ricerca e selezione in classe di materiali digitali a tema; ops!, il docente mi ricorda che in classe c’è la LIM, ma, ahimè, è stato rubato il proiettore il mese scorso; no problem!, insisto io: la modalità BYOD dà sempre ottimi risultati anche in questi casi di carenza di dotazioni tecnologiche in classe; altro dettaglio: manca la connessione ad internet e qui la situazione inizia a complicarsi; attingo a tutte le mie riserve di inventiva e creatività, ma non mi viene altro da suggerire se non il ricorso alla connessione personale dei ragazzi, auspicando che le famiglie siano favorevoli ad un suo utilizzo per la didattica (mi ripeto intimamente e con convinzione, mentre espongo la proposta al collega, che io da mamma lo sarei!); ma quando mi spiega che in classe sono presenti tre ragazzi ROM che, non solo non hanno il cellulare, ma non portano mai neanche libri e quaderni, ed è presente anche una discreta percentuale di ragazzi che non dispongono di device personali e/o di connessione, ecco che non mi rimane che interpellare i migliori maghi di tutta la saga di Harry Potter per poter trovare la formula che mi aiuti a coniugare tecnologia e IMPOSSIBILITA’ di usarla!

Pensate che io mi sia arresa troppo in fretta?

Errore!

In separata sede, e dopo aver ringraziato il collega per la disponibilità ad un confronto su “molecole-versione-innovativa-no-possible”, rifletto a lungo e ragiono proprio sulla parola innovazione, riflessione supportata dal lungimirante aforisma di Karl Raimund Popper: “La consapevolezza non inizia con la cognizione o con la raccolta di dati o fatti, ma con i dilemmi”.

Ed io ho un mio dilemma di partenza, come Animatore Digitale: il dilemma è proprio l’innovazione, non di per sé, come concetto o teoria, ma collocata nell’hic et nunc di una scuola fragilissima sul piano del digitale e delle infrastrutture.

Mi si apre un mondo, una serie di riflessioni, dilemmi si aggiungono a dilemmi, ma la consapevolezza pare una luce lontana, quasi irraggiungibile.

E tra le tante, frenetiche letture, compare una vecchia conoscenza: il mio docente di Comunicazione Pubblica dell’Università, Prof. Piero Dominici (pierodominici.nova100.ilsole24ore.com), scrive da anni sul tema e le sue intuizioni sull’importanza di educare alla complessità e al pensiero critico (cit. – www.techeconomy.it – 2016/04/05) iniziano progressivamente a dare un senso al mio pensiero, a fargli acquisire una traiettoria più definita:

– i dilemmi di Popper (e quelli di Potter!) volgono verso una maggiore consapevolezza del mio ruolo e dei miei compiti non solo come docente, ma anche come “promotore di azioni nell’ambito della progettazione, sicurezza, privacy, copyright, ambienti di apprendimento, connettività, fundraising, orientamento e carriere, cittadinanza digitale, sviluppo pensiero computazionale, robotica, risorse educative aperte, formazione e accompagnamento, digital literacy, inclusione,…”, ossia come Animatore Digitale (spero che, dal su citato elenco, solo parziale, della azioni spettanti all’AD, chi di voi ritenesse il mio riferimento a magia ed eroismo, inappropriato al contesto, si sia, almeno in parte, ravveduto);

– la politica dell’inclusività prende il ruolo di possibile soluzione dell’esclusività digitale o digital divide;

– l’innovazione tecnologica assume un ruolo non prioritario rispetto all’urgenza di un’innovazione di tipo culturale (cit.);

Invito, a tal proposito, a leggere integralmente l’intervento del Prof. Piero Dominici per cogliere aspetti di maggiore complessità e legami sociali-culturali-logici-umanistici più profondi e articolati di quanto io non sia stata in grado di rappresentare.

Riconosco di aver divagato, indegnamente, sui grandi sistemi, ma mi servono/ci servono chiavi di lettura più ampie per interpretare il cambiamento e riadattarlo sulla base dei contesti in cui operiamo, a volte così lontani dai cambiamenti proposti (?) dall’alto.

Quindi, torno con i piedi per terra e mi chiedo: quale innovazione per la mia scuola, istituto comprensivo con 900 alunni, 100 docenti e meno della metà di personale ATA, sita nel quartiere periferico del Monte Rosello Alto di Sassari?

Forse la chiave di lettura è pensare all’innovazione, in termini di destabilizzazione (“Innovare significa destabilizzare” – cit.) e non, banalmente, di rincorsa schizofrenica agli ultimi device tecnologici da applicare alla didattica o alla gestione della documentazione amministrativa.

E destabilizzare, nella micro-società complessa della mia scuola e del suo territorio, potrebbe essere ‘semplicemente’ un lavoro strutturato di auto-analisi e auto-critica, individuale e in team, una ricerca di metodologie davvero utili all’attività formativa ed organizzativa, in cui la tecnologia rappresenti uno strumento utile di lavoro, non il suo obiettivo.

Lo ammetto: nella mia scuola non siamo tutti e del tutto pronti ad una vera rivoluzione digitale, in senso letterale, ma come docenti e, più in generale, come persone (Dirigente e Direttore SGA, compresi) che lavorano in una scuola ‘difficile’, ritengo, consapevole del rischio di apparire presuntuosa, che siamo già operativi in termini di soluzioni innovative, pronti cioè ad accogliere le sfide, a interpretarle in modo critico, a ricercare soluzioni condivise e condivisibili, inclusivi verso studenti, famiglie e territorio, in quanto termometro delle esigenze del quotidiano e della vita reale. Sentiamo l’onere di sforzarci per offrire alla nostra utenza strumenti concreti e utili di riscatto sociale e culturale.

Alla luce di un’esigenza sempre più forte di creare comunità di interesse, occasioni di incontro, contesti di comunicazione e di informazione, siano essi reali o virtuali, l’Animatore Digitale, il Team per l’Innovazione, la Dirigenza, i singoli docenti, il personale ATA, compiono i loro primi passi nell’ambito delle azioni del PNSD, contenitore cui dare un senso, una personalità plurima e differenziata, sulla base delle diverse realtà territoriali delle scuole in cui esso viene letto, interpretato, adattato e, infine, adottato. Un abito insomma da modellare su corpi diversi, per garantirne la migliore vestibilità.

Proviamoci, anche se il ruolo di sarto non è contemplato tra le mansioni dell’AD!

Tutta questa logorroica premessa per segnalare ai colleghi Animatori Digitali – che non abbiano abbandonato la lettura del mio post molti capoversi prima (avreste tutta la mia comprensione) -, che il mio lavoro come AD verrà periodicamente registrato al seguente link: pnsdmonteroselloalto.wordpress.com.

Spero che qualcosa possa esservi utile.

Grazie per la vostra paziente attenzione.

Laura Neri, AD dell’IC Monte Rosello Alto – Sassari

Azioni di sistema in un Istituto dell’Oristanese

Sono Maria Cristina, l’Animatrice digitale dell’Istituto Comprensivo n. 4 di Oristano, diretto dalla Dott.ssa Giuseppina Loi, desidero condividere nel Blog del PNSD le “Azioni di Sistema”, che sono state adottate nel nostro Istituto, nell’ a.s. 2015-16.

Come avvicinare in modo significativo ogni lezione alle aspettative dei nativi digitali“, che in gran numero frequentano la nostra Scuola?

Dato che la tecnologia, che si utilizza ogni giorno, permette una costante connessione nel web, è facile intuire che gli studenti di oggi non si accontentino delle classiche lezioni “tradizionali” degli insegnanti che si avvalgono solo talvolta di qualche supporto informatizzato.

Ma quale insegnante non desidererebbe trasformare il suo lavoro, adeguandolo al passo con i tempi, per sfruttare le molteplici potenzialità offerte dalla tecnologia, per modificare il modo d’insegnare e rendere l’esperienza didattica gradevole non solo per sé, ma soprattutto per gli alunni?

Non foss’ altro perché, diventando “protagonisti dell’apprendimento”, essi si sentirebbero gratificati dal nuovo ruolo, coinvolgente, inclusivo, e finalmente accessibile a tutti.

Dal momento che l’uso quotidiano della Lim e delle ICT, hanno reso le mie lezioni più coinvolgenti, perché non condividere “le buone pratiche” con tutti i colleghi e trasmettere loro il mio entusiasmo e la mia motivazione all’uso di questi strumenti, per programmare insieme idonee azioni di sistema, che coinvolgano tutti gli ordini di Scuola?

Per raggiungere questo obiettivo, ho accettato, perciò, l’incarico di “Animatrice digitale”, ben consapevole del percorso, irto di difficoltà, quando si cerca di “innovare la didattica”, ma fermamente convinta di poter raggiungere gli obiettivi programmati nell’arco del triennio, facendo leva, sia sulla mia disponibilità al lavoro condiviso, sul desiderio di fare nuove esperienze con le ITC, per innovare le azioni didattiche, che sulla collaborazione dei colleghi di ogni ordine di Scuola.

Quest’ultima, infatti, opportunamente stimolata, permette a tutti di evolvere, fare nuove scoperte, socializzare nuove esperienze, anche in verticale, proprio in sintonia con le richieste del PNSD, per implementare l’inclusione, programmaticamente connaturata nel sistema, nonché metodologie didattiche innovative, in grado di fornire diverse e proficue modalità di rappresentazione delle informazioni, di espressione per tutti gli alunni e di coinvolgimento dei gruppi classe con l’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi.

Naturalmente poiché il “tutto e subito” in campo didattico è difficile da realizzare, si sono rivelati positivi e proficui i nostri piccoli passi.

Nella nostra Scuola, perciò, sono stati realizzati alcuni Corsi formativi e diversi Progetti, che hanno coinvolto la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria “Sa Rodia” e la Scuola Secondaria di 1° “L. Alagon” di Oristano in un lavoro abbastanza intenso e complesso, mai programmato in quest’ottica di condivisione tra insegnanti ed alunni e finalizzato alla creazione di un ambiente inclusivo per tutti, anche in termini di scelta didattica.

Corsi attuati:

Corso di formazione digitale per l’uso del software LIM “Open Sankorè e e l’uso di PADLET per n.128 Docenti ;

Corso di formazione digitale (LIM Open Sankorè e uso di PADLET) per n. 346 studenti, frequentanti n.16 classi della Scuola Secondaria di 1° “L. Alagon” di Oristano.

Risultati conseguiti:

Anche se il Corso di formazione digitale non sia stato seguito da tutti i Docenti dell’Istituto, in compenso lo stesso è stato frequentato da quasi tutti gli alunni delle sedici classi della Scuola Secondaria di 1° Alagon”, con risultati positivi ed apprezzabili.

Le lezioni sono cambiate, finalmente!”.

E’ stato confortante entrare in classe e notare l’entusiasmo degli allievi per il BYOD, per l’utilizzo dello smartphone, del pc o dei tablet, per la registrazione della lezione, la realizzazione di filmati, l’uso delle APP, la Lim a domicilio per l’esecuzione di compiti, la creazione di presentazioni, di contenuti digitali, corredati da immagini, file audio, video e/o dagli strumenti interni alla LIM, “editati” dagli alunni anche per la preparazione delle prime”tesine digitali” per l’esame.

Tutto ciò ha “innovato ed arricchito” la lezione ed, in parte, modificato il modo di studiare con evidenti risultati. L’uso di PADLET e di Google Drive, in certe sezioni, hanno consentito, poi, la condivisione sia di ogni progetto, programmato per classi parallele ed in verticale, sia delle attività di potenziamento, consolidamento, recupero e di vari materiali (mappe, schemi, sintesi, registrazioni di lezioni, file video, spiegazioni, esercizi per il ripasso), destinati a tutti: ai soggetti normali, ai soggetti con BES, ai soggetti con DSA ed ai soggetti diversamente abili.

Progetti attuati:

0) “Il nostro mondo, raccontato con i disegni” (destinatari: n. 86 alunni di tutte le prime e le seconde classi della Scuola dell’Infanzia);

 1) “Le nostre costruzioni virtuali con i blocchi colorati” (destinatari: n. 55 alunni di tutte le ultime classi -Scuola dell’Infanzia – n. 84 alunni 1^classi -Scuola Primaria);

2) “Le nostre visite guidate 2015-2016” (destinatari: n. 245 alunni di tutte le classi 2^- 3^- 4^- Scuola Primaria);

3) Monumenti Aperti “Aristanis, lògos e istoria nostra” ( destinatari: n. 65 alunni delle classi 4^ B, C, D- Scuola Primaria);

4) “ELEONORA IN FABULA” fiaba multimediale (destinatari: n.81 alunni di tutte le classi 5^ Scuola Primaria e n. 109 alunni di tutte le classi 1^ -Scuola Secondaria di 1° “Alagon”)

 5) “WEB QUEST: “A spasso per l’Europa” (destinatari: n. 129 alunni di tutte le classi 2^ -Scuola Secondaria 1° “Alagon”);

6) “Monumenti aperti Speaks English“( destinatari: n. 108 alunni di tutte le classi 3^- Scuola Secondaria 1° “Alagon”).

7) “Loqui latine in English” (destinatari n. 24 alunni della classe 2^B – Scuola Secondaria di 1° “Alagon”).

8) “Raccontami L’Iliade”(destinatari: n. 20 alunni della classe 1^C^- Scuola Secondaria 1° “Alagon”

Risultati conseguiti:

I risultati possono ritenersi veramente soddisfacenti, se consideriamo i lavori, realizzati da tutte le classi dell’Istituto, che hanno consentito un primo sviluppo di interdipendenza positiva, di risorse, di compito e promozionale, che ha favorito ed incrementato fiducia e sostegno tra gli alunni e buone relazioni sociali, positive e costruttive per l’inclusione di tutti.

– Le classi della Scuola dell’Infanzia hanno fatto i primi passi nel mondo digitale, dimostrando, grande attenzione, motivazione e creatività nell’uso delle tecnologie, ma soprattutto la disponibilità ad interagire tra loro, per realizzare disegni condivisi o composizioni di oggetti, fiori, animali o paesaggi da ricomporre con forme e colori.

– Le classi della Scuola Primaria e Secondaria hanno sperimentato il lavoro in apprendimento cooperativo, una metodologia di insegnamento innovativa, con la quale gli studenti, apprendendo in piccoli gruppi, si sono aiutati reciprocamente, nella realizzazione dei disegni e nella creazione dei contenuti, sentendosi per la prima volta corresponsabili del reciproco percorso.

Gli alunni si sono sentiti parte di un percorso comune, anche nella preparazione in lingua sarda e inglese di testi, da presentare in occasione della Manifestazione “Monumenti aperti” o per l’attività di drammatizzazione del poema epico l’Iliade, per la quale il gruppo classe ha realizzato la riscrittura dello stesso in chiave moderna, traducendo il genere epico in quello teatrale attraverso i contributi personali ed originali di ogni allievo per la realizzazione del prodotto finale.

I bambini della Scuola Primaria ed i ragazzi della Scuola Secondaria hanno condiviso disegni, foto, filmati, registrazioni, presentazioni dei loro lavori in occasione di viaggi d’istruzione, manifestazioni, attività teatrali o la partecipazione a “Monumenti aperti” e la realizzazione di quanto venisse creato alla LIM.

Gli Insegnanti hanno sperimentato con soddisfazione il ruolo di “facilitatore ed organizzatore delle attività”, con il compito di strutturare “l’ambiente di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale non competitivo e positivo, hanno trasformato le attività di apprendimento in un processo di “soluzione di problemi in gruppo”, per il raggiungimento di obiettivi con il contributo di tutti.

La LIM e le TIC, pertanto, si sono rivelate l’occasione, per creare un nuovo ambiente di apprendimento, in cui gli alunni potessero trovare nuove occasioni, per lavorare insieme con il BYOD, per studiare in modo creativo e autonomo, per svolgere esercitazioni, ricercare informazioni, comunicare e diventare non solo “fruitori”, ma anche “autori di prodotti”, fruibili sul Web.

In questi contesti anche gli alunni con alto potenziale hanno trovato la giusta motivazione ad apprendere per l’aumento del senso di autostima ed autoefficacia.

Si precisa che il materiale prodotto verrà postato, non appena possibile, sul Sito web della Scuola nella sezione PNSD 2015-16.

Dulcis in fundo!

Scorrendo con attenzione la mappa del PNSD, viene lo scoraggiamento per l’infinità delle Azioni previste, ma contemporaneamente il pensiero di poter procedere nell’arco di tre anni e di poter eventualmente contare sul sostegno morale della Prof.ssa Vizzari e sui suoi preziosi consigli rallegra ed incoraggia chi, ahimè, si trova in difficoltà.

Nell’Istituto Comprensivo n. 4 sono state previste le Azioni, corrispondenti ai seguenti Ambiti:

  1. Ambito: Strumenti (Azioni: 1,2, 3, 4, 8,9, 10, 11, 12, 13);
  2. Ambito: Competenze e contenuti (Azioni: 14,17,18, 23, 24)
  3. Ambito: La formazione (Azioni: 25, 27)
  4. Ambito: Accompagnare la Scuola alla sfida dell’innovazione (Azioni: 29, 30,31, 35)

Per quanto concerne, invece, le Aree Tematiche si attueranno:

  1. Area Progettazione: (Azioni 1, 2, 4, 6, 7, 9, 10)
  2. Area Competenze e Contenuti: (Azioni 13,14,15, 16, 17, 19, 20, 21, 22, 23, 24)
  3. Area Formazione ed accompagnamento: (Azioni: 26, 27, 2930, 31, 32, 34).

S.O.S… navigo in acque non molto tranquille!!!!!!

Grazie infinite!

Maria Cristina Serra

Chi ben incomincia…

Siamo partiti dubbiosi, con tanti interrogativi che via via si stanno definendo: sarebbe stato meglio non iniziare un corso di formazione a fine anno scolastico; sarebbe stato meglio ricevere i materiali in tempo per metabolizzarli; sarebbe stato meglio… regolare, calendarizzare, specificare, approfondire, però l’importante è avviarci, coesi e positivi, uniti verso una meta che colora di nuovo il mondo scolastico.

In questa pellicola già vista, gli attori protagonisti, Docenti e Formatori insieme, spinti dalla reale passione per una missione iniziata volontariamente, agiscono sulla scena con determinazione, con rinnovato entusiasmo, al fine di condividere esperienze, progetti ed artefatti; diffondere innovazioni metodologiche al pari di quelle tecnologiche all’interno delle loro scuole; creare una rete non solo virtuale; essere protagonisti di quei cambiamenti tanto attesi dagli alunni, dalle famiglie e dalla realtà sociale in cui si opera.

Un augurio di fattiva collaborazione a tutti! fb